Comunicazione per Associazioni d’Arma

Motivazioni e linee generali di programma del Movimento Politico Forze di Polizia ed Armate in Congedo “ITALIA PATRIA NOSTRA”.

Egregi iscritti alle Sezioni d’Arma in congedo, siamo un gruppo di colleghi appartenenti all’Arma ed alle altre Forze di Polizia ed Armate in congedo e vi portiamo a conoscenza che abbiamo fondato un nuovo Movimento Politico denominato “ITALIA PATRIA NOSTRA”.
La creazione del Movimento è tale, fra le tante emergenze che turbano la società italiana, che rimane però sullo sfondo ed a volte impassibile, è quella dell’eguaglianza fra tutti i cittadini e, l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, principi garanti solennemente dalla vigente Costituzione a tutti i cittadini – ove si legge anche che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge – troviamo nel concreto inaccettabili divaricazioni fra gli ultimi ed i primi della fila, ad esempio nei trattamenti stipendiali e pensionistici, oltre che fiscali. Sempre un altro principio della Costituzione è stato disatteso da diverse persone che svolgono funzioni pubbliche cioè quello della “fedeltà verso la Repubblica ed all’osservanza delle sue leggi e, ad adempierle con disciplina ed onore.”
Grande è però l’ipocrisia della nostra società su cui possiamo, e dobbiamo intervenire. Ogni giorno le cronache ci parlano di qualificati professionisti, di altolocate signore che disprezzano la politica ed applaudono il demagogo od il comico di turno, convinti di essere nel giusto perché così fan tutti, perché le colpe sono soltanto della malapolitica, delle organizzazioni mafiose, comunque di altri.

Sufficienti questi passaggi per valutare quali siano i corretti comportamenti da approvare e promuovere, quelli scorretti da disapprovare e censurare. Inequivoca è l’individuazione dell’universalità dei cittadini, ma anche facile è il conoscere chi svolge funzioni pubbliche, ossia attività varie connesse al governo di una cittadinanza, con particolare attenzione alla gestione ed al modo di operare della Pubblica Amministrazione, dai minimi livelli sino ai supremi Organi dello Stato.
Le statistiche ci dicono anche che circa 130 mila processi all’anno cadono in prescrizione, e ciò diventa un salvagente per i ricchi in condizione di pagare un avvocato che sa sfruttare ogni mezzo dilatorio.

Altrettanto note sono le difficoltà degli ultimi Governi e di quello in carica per un razionale riequilibrio nello specifico settore.
Preoccupante poi la mancanza o l’impropria reazione dei giovani, per lo più frastornati, più che occupati, da chat, facebook e via elencando, sono convinti di stare nel mondo e non si accorgono di essere immersi nell’oceano della solitudine incapaci, come sono, di interagire e confrontarsi con gli altri.
Doveroso per noi del Movimento è perciò tentare di convincere la gente fra cui viviamo e per la quale abbiamo a lungo operato, che:
– questo montante sentimento antipolitico, corrode ma non riforma la macchina pubblica e la civile convivenza;
– la politica, le istituzioni vanno migliorate, rese efficienti ed efficaci, ma non demolite.

Per rendere più chiaro il nostro pensiero aggiungiamo che occorre puntare al ripristino di un più armonico rapporto fra i tre poteri (legislativo, amministrativo e giudiziario) che costituiscono la colonna portante di uno stato di diritto, rimediando alla fatale debolezza dell’esecutivo, alla bulimia di norme inosservate, alla supplenza cui troppo spesso si costringe la Magistratura.
Ridicolo è che vengano attribuiti progetti autoritari a chi voglia uscire da questa ultraventennale inerzia.
La spending review era ed è sacrosanta.
Comprensibili le resistenze di chi deve rinunciare a qualche beneficio personale o di gruppo, ma solo con la trasparenza, la comparazione delle situazioni, la sostenibilità delle spese ed altro, si potrà giungere ad accettabili equilibri.
Come ammettere che un dipendente pubblico guadagni più del Capo dello Stato, più del Primo Presidente della Corte di Cassazione? Come accogliere l’assurda difesa secondo cui un basso stipendio favorisce la corruzione? Errato è poi l’eccesso di concentrazione sugli aspetti monetari immediati, a discapito di quelli indiretti di altri provvedimenti strutturali.
Non è forse vero – come dice Il Commissario alla spending review Cottarelli – che le FF.AA. diventeranno uno stipendificio, stante il moltiplicarsi dei Generali e la sospensione della leva? Perché non unificare gli Stati Maggiori delle FF.AA. (1500 persone ciascuno contro le solo 50 dello S.M. della Royal Air Force)?
Quanto alla sicurezza nelle grandi città, giusto aumentare le telecamere, ma non è anche giunto il momento per ripartire territorialmente le competenze fra Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, onde avere centrali di raccolta immagini, pronte anche a prevenire reati oltre che a servire per successive identificazioni? Il provvedimento risponderebbe anche ad una precisa regola di mercato che vuole competizione in positivo e non facile ripartizione di insuccessi, che facilita la distinzione fra coloro che, meglio o peggio di altri, hanno svolto le proprie funzioni con discplina ed onore. Non è principalmente su queste basi che dovrebbe fondarsi la tanto decantata meritocrazia?
A livello politico le cose non vanno meglio: si discute a lungo sulle urgenze ed allarmi sociali, ma si difendono con le unghie e con i denti gli interessi acquisiti, i privilegi in godimento.
Il risultato è stato quello di favorire l’unica industria che ancora produce, cioè quella criminale e della corruzione come sottolineato anche dal Santo Padre. Il corrotto infatti non si pente mai, convinto di esercitare un suo diritto alla tangente, che spesso condivide con il superiore od il dirigente del partito politico che gli ha fatto attribuire l’incarico ricoperto. Ci voleva Papa Francesco per spiegare agli italiani che il problema, molto prima di essere legislativo, amministrativo o giudiziario, è di natura etica.
Ma chi può oggi impegnarsi in un’educazione morale? Anche la semplice educazione civica è guardata con molta diffidenza, per tema di rompere le tante parità garantite da convenzioni e protocolli internazionali di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Proprio questa universalità ha rotto i poteri un tempo racchiusi nella cornice dello Stato-nazione per ampliarlo allo spazio globale, mentre la Politica vi è rimasta ancorata, perdendo così quella capacità di decidere cosa fare e le Autorità amministrative di porre tutto in esecuzione. Questo processo “evolutivo” in decadimento che si è innescato continua ad essere sempre più intenso ed autoindotto. Governi progressivamente più deboli sono costretti a cedere ad altri funzioni proprie.
Ma chi può oggi impegnarsi cari amici se non noi che abbiamo veramente servito la gente con spirito di sacrificio e dedizione, noi che abbiamo sacrificato le nostre famiglie, noi che abbiamo rischiato la vita per il prossimo, noi che facevamo sempre fatti e non parole come l’attuale casta politica che fa promesse di qualsivoglia genere e non ne mantiene una, basti pensare alle tasse che prima li toglie e poi con escamotage varie li rimette.

Per questo ci rivolgiamo a voi cari amici e colleghi e diciamo a tutti “Uniamoci e facciamoci sentire” solo così possiamo:
– sconfiggere le prepotenze di una politica corrotta e di una Casta che tutto fa meno che gli interessi della gente;
– batterci contro le carriere facili, gli stipendi e le liquidazioni spropositate;
– batterci contro le tassazioni ingiuste;
– batterci per il riassetto del “Comparto Sicurezza”;
– batterci per il riassetto delle “Forze Armate”;
– batterci contro la criminalità organizzata e comune;
– batterci per la sicurezza della gente e contrastare i reati con la certezza della pena;
– riformare il sistema giudiziario ed approvare un regolamento etico di comportamento per i Magistrati;
– incrementare la legalità e la sicurezza;
– incrementare la lotta alla corruzione con adozione di leggi e regolamenti di dissuasione;
– contenere il debito pubblico attraverso una drastica riduzione della spesa pubblica, la vendita del patrimonio immobiliare dello Stato e, con le dovute garanzie, dei beni confiscati alla criminalità organizzata (mafia, ecc.);
– incrementare il lavoro e lo sviluppo economico anche attraverso emissione di valuta;
– adottare leggi e regolamenti atti a contrastare la “Malasanità”;
– tutela dei lavoratori, l’ambiente lavorativo ed il posto di lavoro;
– tutela dell’Ambiente.
e tanto altro che non si ritiene menzionare perché sarebbero necessari una serie di fogli dattiloscritti.
Ci sarà, comunque, veramente da “Rimboccarsi le maniche” e tutti insieme lavorare, si tutti insieme avete capito bene anche voi ed è con voi che abbiamo pensato e desideriamo attuare tutto ciò, sempre che  Voi diate il vostro consenso ed il vostro appoggio con l’adesione https://www.facebook.com/movpolitico.italiapatrianostra ed “iscrizione” al movimento, profilo da dove scaricare la domanda di adesione https://www.facebook.com/groups/478863682234362/  e contribuire così tutti insieme a togliere la nostra beneamata Italia dal pantano in cui è stata portata da questa casta politica e, contribuire alla rinascita economica della nostra bella Italia ed a riprenderci quella dignità di popolo che ci è stata sottratta e ceduta alle prepotenze dello straniero.

Un cordiale saluto da tutto il direttivo del Movimento

W “ITALIA”
W il Movimento “ITALIA PATRIA NOSTRA”