INTRODUZIONE
Il Movimento politico Forze Polizia ed Armate in congedo “ITALIA PATRIA NOSTRA” nasce per volontà di un motivato gruppo di già appartenenti all’Arma dei Carabinieri, alle forze armate adesso in congedo nonché di persone comuni che, avendo come riferimento le esperienze di vita accumulate nel corso del loro lavoro applicato al mondo civile, intendono avviare un progetto di rinnovamento dello Stato. Al Movimento potrà far parte chiunque ne faccia esplicita richiesta e specialmente i servitori dello Stato che in divisa, hanno servito la “Gente”, unitamente alle loro famiglie, quest’ultime soffrendo in silenzio fino all’ultimo giorno del congedo del proprio caro.
“il Movimento “ITALIA PATRIA NOSTRA” non è dunque espressione di una classe politica > di sistema < che rifiuta apertamente le logiche organizzative e nemmeno di un ben definito ambito ideologico; al suo interno vige il principio dell’impersonalità attiva secondo il quale tutti sono una ricchezza in quanto apportatori di esperienze personali utili al risultato finale. Questa è la strada giusta per garantire una ventata di freschezza alla nostra nazione oramai da anni sottoposta allo strapotere clientelare di chi amministra e/o governa la cosa pubblica.
” il Movimento “ITALIA PATRIA NOSTRA” si pone in alternativa ai Due fantomatici Blocchi > di sistema < che portano il nome di PD e PDL in fase di sgretolamento ma che probabilmente in occasione delle elezioni si maschereranno -come sempre- dietro nomignoli diversi ma che in realtà celano in sé il germe di una politica che si rifiuta nella sua radicalità, ossia quella che oramai domina sui mezzi di comunicazione e che vuole gioco forza il cittadino schierato, senza avere cura delle problematiche che attanagliano la vita quotidiana della gente. E, come se ciò non bastasse, da diversi anni a questa parte vi è un terzo blocco che non può definirsi di sistema ma che addirittura dopo alcuni anni di permanenza in parlamento ancora non si sa cosa vuole essere, come identificarsi ma avalla solo la pretesa di voler governare l’Italia.
*il Movimento “ITALIA PATRIA NOSTRA”, si estranea dalla logica del bipartitismo e di questo nuovo blocco che di identifica nel Movimento politico 5 stelle, e guarda esclusivamente alle necessità ed ai bisogni della gente, senza preconcetti e furori ideologici ma lasciando ad ognuno dei suoi aderenti piena libertà di pensiero e richiedendo solo la condivisione di alcuni principi basilari che possono riassumersi in:
- Trasparenza;
- Tutela della nostra identità;
- Coraggio nelle proprie scelte.
*il Movimento “ITALIA PATRIA NOSTRA” pur non chiudendosi a priori di fronte a chi vanta un’appartenenza politica, di qualunque ispirazione essa sia, rivendica con orgoglio il fatto che i suoi aderenti interpretino l’esser parte di questo Movimento come il mezzo per svolgere un’azione popolare diretta al bene dell’Italia.
Alla stregua di quanto sopra, è intendimento del Movimento “Forze Polizia ed Armate in congedo” stilare un programma elettorale agile e snello ma al contempo denso di proposte operative su cui lavorare concretamente un insieme di punti per dare risposte certe ed immediate alla gente.
PRINCIPI GUIDA
Il Movimento Forze Polizia ed Armate in congedo “ITALIA PATRIA NOSTRA”, guarda principalmente ai bisogni della persona, spesso sacrificati sull’altare di un economismo sfrenato che genera un costante peggioramento della qualità della vita. La persona, intesa come nomade costitutiva di qualsiasi organizzazione, è portatrice di diritti che nessuna prevalenza economicistica può vanificare; al contempo le comunità organizzate non possono prescindere dal pretendere che i propri componenti adottino comportamenti che non siano lesivi del pari diritto che tutti hanno di veder soddisfare esigenze fondamentali e primarie. Pur riconoscendo dunque la centralità dell’uomo in quanto parte fondante di una comunità organizzata, si ritiene che sia indiscutibile l’assunto secondo il quale i diritti non possono che andare di pari passo con i doveri: non appartiene al nostro bagaglio umano ed intellettuale l’idea che prima vengano i diritti e poi i doveri; le due cose non possono che andare a braccetto. Diversamente si genera una società che non è Comunità, ma che perde di vista il bene dei più per guardare a ciò che e meglio per pochi.
“il Movimento “ITALIA PATRIA NOSTRA” pone l’uomo al centro del crocevia tra ciò che è spirituale, che si eleva verso bisogni metafisici, e ciò che è materiale, ovvero i bisogni di cui tutti -chi più e chi meno a seconda della condizione sociale o dell’età- necessitano. Per chi si accinge ad occuparsi di politica della cosa pubblica sarebbe assurdo pensare di garanti solo valori metafisici, tralasciando tutto il resto, così come è improponibile pensare che, soddisfatti tutti i bisogni materiali, le persone non abbiano più nulla da chiedere.
Se si considera quanto sopra come linea generale che serve a creare un rapporto virtuoso tra Uomo-Comunità-Stato, va da sé che per la politica sono si questioni fondamentali la crescita economica, la lotta agli sprechi, l’incremento della produttività dell’apparato pubblico, ma lo sono anche aspetti non quantificabili in modo diretto da un punto di vista monetario, ovvero il diritto a vivere in un contesto salubre e non inquinato, a vedere tutelato l’ambiente ed il paesaggio o ad avere garanzie sulla sicurezza della persona e della collettività.
Fermo restando questo convincimento, il Movimento Forze Polizia ed Armate in congedo “ITALIA PATRIA NOSTRA” guarda alle buone cose da fare allo stesso modo di un bravo padre di famiglia che cerca la quadratura del proprio bilancio senza far mancare nulla a chi vi abita assumendosi le responsabilità sulle priorità in relazione alle disponibilità delle risorse.
URBANISTICA E POLITICA EDILIZIA
Pur essendo consapevoli che in materia di urbanistica e di edilizia si vanno a toccare esigenze importanti siano essi piccoli o grandi che muovono interessi economici anche di rilevantissima entità, si ha la convinzione che nella nostra bella Italia si debba tornare ad una “arte dell’abitare” che sia mirata a favorire in primis le giuste esigenze della famiglia, che tenga conto dell’impatto socio-ambientale di ogni nuova opera e soprattutto di porre fine ad ogni forma di speculazione edilizia che avvantaggia pochissimi a scapito di molti. Per queste ragioni si ritiene necessario indirizzare tutti verso l’acquisizione di una mentalità responsabile, di attenzione all’ambiente ed al paesaggio, con particolare riguardo alla qualità del costruire. Lo sviluppo urbanistico non può prescindere dal fatto che il territorio italiano è giunto oramai alla soglia della saturazione se soprattutto si tiene conto che la crescita della popolazione è poco superiore allo zero: questo significa che è necessario impegnarsi ad incentivare fattivamente il recupero dell’esistente e, dove possibile, permettere l’ampliamento, favorendo in tal modo le necessità dei residenti e la riqualificazione di zone.
AMBIENTE
Strettamente connesso al tema dell’urbanistica è quello ambientale, nelle sue molteplici e variegate declinazioni. A tal proposito si ritiene sia venuto il momento di salvaguardare e tutelare, anche con risolutezza ogni forma di deturpamento, piccolo o grande che sia.
ATTIVITA’ PRODUTTIVE E SVILUPPO
La crisi economica in atto impone scelte impegnative per tutti ed in tal senso il Movimento si adopererà per tirare l’Italia fuori dalla recessione che attanaglia il nostro paese per colpa di una classe politica che ha governato la cosa pubblica fino ai nostri giorni.
E’ risaputo che in Italia da parecchi anni siamo in piena crisi economica poiché la capacità produttiva è di fatto inferiore a quella che dovremmo avere usando tutti i fattori produttivi; di fatto il rallentamento dell’attività produttiva e il significativo incremento del tasso di disoccupazione, hanno caratterizzano la recessione economica in cui versiamo.
Ad aggravare la crisi, ha contribuito la globalizzazione dei mercati, che ha messo in seria difficoltà le piccole aziende e le produzioni locali, che non possono competere con i mercati internazionali. Non funzionando l’economia nazionale e non essendo competitivi in una economia globale, a meno che gli operatori economici non siano propensi al cambiamento ed abbiano la capacità di adattarsi velocemente, resteremo in piena crisi.
In Italia lo Stato, ha mostrato scarsa attenzione nei confronti dell’efficienza del sistema economico ed una scarsa capacità di adattamento ai cambiamenti intervenuti dopo l’adozione dell’Euro. Le conseguenze le stiamo ancora pagando, poiché se gli strumenti classici per stimolare gli investimenti sono le politiche monetarie e fiscali, in Italia le istituzioni non avendo margini di manovra, non possono utilizzarle in quanto hanno ceduto la sovranità monetaria e l’indebitamento pubblico non consente politiche fiscali espansive.
Parte degli operatori economici italiani sono riusciti a restare competitivi nonostante le inefficienze di sistema, adottando strategie volte alla riduzione dei costi di produzione, come l’esternalizzazione della produzione in paesi emergenti, l’abbassamento del costo del lavoro e la delocalizzazione. Tutto ciò contribuisce a favorire l’accrescere della recessione in Italia impoverendo la classe media, poiché l’inevitabile calo dei consumi, la diminuzione degli investimenti e il clima ostile venutosi a creare nei nostri mercati, ha scoraggiato anche gli investitori esteri.
A parere nostro la ripresa economica necessita urgentemente il rilancio degli investimenti che, tuttavia, si può ottenere solamente rendendo l’ambiente economico italiano attrattivo ed appetibile per gli investitori privati. Oggi, purtroppo, aspettare un efficace programma di investimenti pubblici per finanziare non è praticabile, sia per i vincoli di bilancio imposti alle finanze pubbliche dai parametri del patto di stabilità, sia perchè non sarebbe
opportuno accrescere il debito pubblico italiano la cui sostenibilità è già precaria e viene continuamente osservata dai mercati finanziari internazionali.
In Italia urge un piano di riforme strutturali profonde ed efficaci. Occorre semplificare, snellire ed ammodernare la pubblica amministrazione, migliorare ed accorciare i tempi della giustizia civile e penale, diminuire le imposte indirette sui consumi e combattere l’evasione fiscale piaga dolente dell’Italia. Diminuire il livello di tassazione sui redditi da lavoro e favorire sistemi di finanziamento alle imprese alternativi al sistema bancario, diminuire i costi esosi della politica, sempre più insostenibili per i cittadini.
Prima di tutto, in Italia, urge un radicale cambiamento nell’apparato istituzionale, inadeguato rispetto alle sfide che il paese dovrà affrontare negli anni a venire, non interventi tampone come sono stati posti in essere dai governi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni ma vere e proprie riforme istituzionali in grado di dare al paese un Parlamento efficiente e un Governo efficace, poiché in Italia il problema non è solamente quello della degenerazione dei partiti e della classe politica, ma dalle istituzioni che non funzionano. Fatto ciò, si può procedere ad attuare tutte le riforme necessarie per rimuovere le caratteristiche recessive.
Siamo un paese che custodisce un patrimonio straordinario di beni culturali e ambientali, di tradizioni e abilità manifatturiere. L’Italia deve sfruttare ciò che di importante ha, un fattore di competizione è sicuramente quella del Territorio; l’importanza sempre più riconosciuta all’agricoltura di qualità nel nostro paese potrebbe rafforzare ulteriormente il ruolo di veri e propri presidi territoriali e produttivi a quei piccoli comuni italiani straziati dalla crisi. L’Italia è il paese in Europa che ha più produzioni certificate: 149 DOP e IGP e oltre 4000 PTA, anche nel settore del vino è protagonista con ben 453 DOCG, DOC e IGT. Molti produttori italiani di qualità avendo i mezzi necessari investirebbero nella ricerca e nella sperimentazione ad esempio sui vitigni autoctoni, assumendo personale e contribuendo alla ricrescita economica. Occorre risvegliare le identità locali e gli orgogli territoriali proiettandoli su scenari nazionali ed internazionali riproponendo così tanti dei caratteri di successo del nostro paese: il patrimonio culturale, l’agroalimentare, il turismo, il clima, il mare, la produzione manifatturiera del nostro Made in Italy.
Importante per il buon fare è fermare la fuga dei giovani talenti italiani verso l’estero, l’Italia ha tutte le condizioni di base per dare opportunità ai giovani, dunque…perché?… non promulgare leggi che prevedano un sistema integrato di finanziamenti, di incentivazioni, di defiscalizzazioni e di semplificazioni burocratiche ed amministrative che possa permettere loro di essere competitivi e di cogliere le occasioni che paradossalmente proprio la globalizzazione ha aperto.
Crediamo che indispensabili siano le riforme adeguate nel mondo del lavoro con l’introduzione di trattative sul salario che aumenterebbero la competitività delle aziende, la diminuzione del costo del lavoro potrebbe creare nuovi posti di lavoro, trasformare i nuovi contratti temporanei in contratti a tempo indeterminato che fornirebbe stabilità alle famiglie ed infine aiutare le persone disoccupate con bassa specializzazione a formarsi per tornare sul mercato del lavoro.
Se è vero che in l’Italia l’edilizia è stato il motore di traino nella nostra economia in diversi settori, (industrie cementizie, muratori, carpentieri, idraulici, elettricisti, falegnami, fabbri), perchè non recuperare i centri abitati fornendo incentivi finanziari e premi di insediamento a favore di coloro che ristrutturano la propria residenza e dimora abituale o la sede di effettivo svolgimento della propria attività economica. Incentivi e premi da estendere anche ai residenti nei piccoli comuni che intendono recuperare il patrimonio abitativo o avviare in essi una attività economica.
Altro settore indispensabile da incentivare e sviluppare per una ripresa economica nel nostro paese è il turismo. Il nostro patrimonio artistico e culturale fa invidia al mondo intero, le nostre città d’arte, le nostre coste, il mare, le nostre montagne, il clima mite e gradevole devono far crescere la domanda turistica sempre più attenta alla qualità dell’offerta culturale, territoriale ed ambientale. Per questo gli operatori del settore non dovrebbero incappare nell’errore più grossolano che viene commesso negli ultimi tempi, ovvero la tendenza ad abbandonare il cliente dopo averlo catturato, con la mentalità sbagliata del non tornerà, perché un cliente soddisfatto non solo ritorna, ma consiglia ad amici e parenti i luoghi visitati e gli alberghi in cui ha dimorato. Qui entra in gioco anche lo Stato il cui compito è garantire la sicurezza, il controllo, la salubrità delle città e dei paesi. Le Istituzioni dovrebbero, inoltre, a livello locale, attraverso le pro-loco, incentivare e aggregare più associazioni, allo scopo di creare una rete di pubblicità, che possa aiutare nella promozione, innescando un circolo virtuoso di sviluppo.
Una delle emergenze da affrontare e anche con una certa urgenza è promuovere una politica che si adoperi per le famiglie e i nuovi nati e tutto ciò che meglio può promuovere la libertà di costruire la vita desiderata e migliorare la qualità della vita sociale. Il trascurare le esigenze delle famiglie e dei bambini ha finora comportato conseguenze negative sull’economia e sulla società poiché gli italiani non procreano più figli, eppure i nuovi nati rappresentano il futuro, da cui dipendono sia la capacità di crescita e di sviluppo economico che, come conseguenza, l’opportunità di fornire un reddito ai pensionati ritirati dall’attività di lavoro. Incentivi per i nuovi nati, assegni sociali e familiari, asili nido, scuole estive, detrazioni fiscali per i genitori e le neo madri aiuterebbero ed incentiverebbero le coppie a formare famiglia e a fare figli. Una politica ottimale che non avrebbe nessun motivo di ricercare negli immigrati africani, arabi, indiani, cinesi etc. la soluzione all’invecchiamento della popolazione italica.
Noi di “ITALIA PATRIA NOSTRA” garantiremmo tutto quello che è necessario per portare l’Italia allo splendore che di diritto le spetta, con parsimonia, costanza, legalità ci adopereremo affinché il cittadino italiano venga messo in primo piano per ricevere tutti i diritti che gli spettano.
La politica al servizio del cittadino, il nostro obiettivo.
Qui di sotto riportato un breve schema di programma che il Movimento intente attuare:
- Riforma delle istituzioni a partire della Costituzione allo scopo di renderla più consona alla realtà;
- Riduzione numero Parlamentari: Camera-Senato da n.945 - 36% = Nr.605;
- Riduzione dello stipendio dei parlamentari al netto deve essere di €10.000;
- Riduzione numero dipendenti del Quirinale con consequenziale riduzione dello stipendio;
- Riduzione di tutte le spese relative alla politica (Senato-Camera-Quirinale, ecc.);
- Riduzione di tutti gli stipendi dei componenti la Corte di Cassazione, Consiglio di Stato, Corte dei Conti, funzionari ministeriali e quanti altri (civili e militari);
- Lo stipendio da percepire per tutti i suddetti personaggi non deve essere superiore a quello del Parlamentare (€10.000) il quale per la Costituzione è la più alta carica dello Stato;
- Abolizione di qualsivoglia privilegio ed indennizzo ai parlamentari e funzionari di qualsiasi livello;
- Severa e seria applicazione della prerogativa dello Statuto speciale alle Regioni (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Trentino, Friuli );
- Riduzione degli stipendi degli Amministratori Regionali e Comunali;
- Accorpamento dei Comuni inferiori ai 2000 abitanti;
- Abolizione delle accise sui carburanti imposte ai cittadini dal 1935 (guerra Etiopica) a quella del terremoto dell’Emilia anno 2012;
- Riduzione e riequilibrio dei carichi fiscali;
- Nessuna tolleranza per la corruzione, evasione fiscale, economia sommersa; incrementare la lotta alla corruzione con adozioni di leggi e regolamenti di dissuasione;
- Più Sicurezza e Giustizia più equa, con certezza della pena da scontare nelle patrie galere;
- Salvaguardia della bellezza italica;
- Meno sprechi, più ricchezza;
- Divieto di occupare più cariche politiche come (parlamentare- amministratore ente locale);
- Abolizione di tutti gli Enti inutili creati per sistemare tutti i politici non rieletti cosiddetti “TROMBATI”;
- Nazionalizzazione della “Banca d’Italia” e riforma bancaria che obbliga gli Istituti di credito a finanziare solo economia reale;
- Istituzione di un “POLITOMETRO” per verificare arricchimenti illeciti dei politici degli ultimi trenta anni e sequestro di quei beni avuti in modo illecito come i mafiosi;
- Sovranità Monetaria, l’Italia deve stampare la moneta che usa;
- Congelamento unilaterale del debito pubblico Italiano in mano a banche d’affari estere e fondi sovrani;
- Piano di rientro del debito pubblico tramite nazionalizzazione settore RC-Auto, Autostrade e sottoscrizioni esclusivamente italiani;
- Revisione dei trattati Europei e degli accordi commerciali dell’unione Europea;
- Una nuova R.I. capace di salvare le aziende ed i comparti strategici, un veto deciso a qualsiasi proposta di privatizzazione dell’E.N.I., FINMECCANICA e CASSA DEPOSITI E PRESTITI;
- Abolizione delle missioni con immediato rientro di tutti quei militari che in atto si trovano all’estero per tale servizio e che quindi non servono alla Difesa della Patria così come previsto dalla Costituzione;
- batterci contro le carriere facili, gli stipendi e le liquidazioni spropositate;
- batterci contro le tassazioni ingiuste;
- batterci per il riassetto del “Comparto Sicurezza”;
- batterci per il riassetto delle “Forze Armate”;
- batterci contro la criminalità organizzata e comune;
- riformare il sistema giudiziario ed approvare un regolamento etico di comportamento per i Magistrati;
- contenere il debito pubblico attraverso una drastica riduzione della spesa pubblica, la vendita del patrimonio immobiliare dello Stato e, con le dovute garanzie, dei beni confiscati alla criminalità organizzata (mafia, ecc.);
- incrementare il lavoro e lo sviluppo economico anche attraverso emissione di valuta;
- adottare leggi e regolamenti atti a contrastare la “Malasanità”;
- tutela dei lavoratori, l’ambiente lavorativo ed il posto di lavoro;
- tutela dell’Ambiente e tanto altro che non si menziona perché sarebbero necessari una serie di fogli dattiloscritti.
CONCLUSIONI
Al termine di questo documento programmatico, il Movimento Forze di Polizia ed Armate in congedo “ITALIA PATRIA NOSTRA” ritiene opportuno significare che è praticamente impossibile poter cogliere ed evidenziare fino in fondo tutte le istanze, anche quelle più particolareggiate, di ogni singolo appartenente alla nostra bella Italia; è chiaro dunque che gli argomenti toccati riguardano interessi di carattere generale e diffuso che toccano comunque la stragrande maggioranza dei cittadini Italiani.
Resta evidente -e su questo non devono esservi dubbi- che le singole istanze e le singole esigenze verranno sempre recepite e trattate con estrema attenzione, proprio per quel convincimento che noi abbiamo di dover essere gli occhi, le orecchie e le mani dell’intera nostra beneamata Italia.
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